Sono trascorsi alcuni anni dall’approvazione del Codice del processo amministrativo, un provvedimento che ha avuto il pregio di unificare, chiarire e coordinare le norme processuali davanti al Giudice Amministrativo.
La prima fase attuativa ha permesso di individuare alcuni aspetti meritevoli di interventi correttivi: per questo motivo il Governo ha approvato due appositi Decreti, l’ultimo dei quali – il Decreto Legislativo n. 160/2012 - contiene importanti modifiche alla disciplina del processo, con un sostanziale aumento degli oneri per l’attività difensiva (dei ricorrenti e dell’Amministrazione).
In particolare:
- il regime della competenza territoriale del TAR adito, con la fissazione di limiti temporali alla possibilità per le parti di proporre la relativa eccezione, allo scopo di evitare che si ponga la questione di rito dell’incompetenza dopo anni di pendenza del relativo giudizio instaurato;
- la tecnica di redazione del ricorso, da articolarsi sulla base di specifici motivi, a pena di inammissibilità e preclusioni, di cui i difensori dei ricorrenti e delle parti resistenti dovranno tener conto.
Bisogna poi valutare il quadro normativo processuale nella sua concreta applicazione giurisprudenziale, alla luce delle numerose pronunce dei TAR e del Consiglio di Stato.
Inoltre, saranno analizzati gli ultimi orientamenti interpretativi della Corte di Giustizia europea sugli aspetti di tutela processuale e, in particolare, sul rapporto tra ricorso principale ed incidentale in materia di appalti, che si pongono in contrasto con le posizioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
Analogamente, si commenteranno altre importanti questioni sulle quali si è espressa la Corte di Giustizia europea come, ad esempio, la legittimazione ad impugnare gli atti di gara per l’affidamento di contratti pubblici davanti al TAR (Corte U.E., Sezione 8^, Sentenza 10 maggio 2017, causa C 131/16).
Meritevole di analogo approfondimento è il contributo chiarificatore fornito dalla Corte di Cassazione sul riparto tra Giudice amministrativo e Giudice ordinario in materia di risarcimento danni cagionati dalla P.A. e in materia di declaratoria di inefficacia del contratto nonché in particolare il riparto di giurisdizione sulle domande risarcitorie conseguenti agli illegittimi provvedimenti ampliativi rilasciati dalla P.A.
Infine, è opportuno analizzare:
- le ulteriori pronunce con le quali la Corte di Cassazione ha ritenuto di poter sindacare le decisioni erronee del Consiglio di Stato sull’applicazione del Codice. Tali sentenze, estremamente utili per interpretare le norme del processo amministrativo, hanno affrontato diverse questioni, fra cui anche il rapporto tra ricorso principale e incidentale;
- le disposizioni introdotte dal Decreto Legge n. 90/2014, con particolare riferimento al rito degli appalti;
- sempre in materia di appalti il nuovo rito superaccelerato introdotto dall’art. 204 del D.Lgs. n. 50/2016;
- le principali questioni, affrontate dalla giurisprudenza, in ordine al mancato rispetto delle disposizioni connesse all’entrata in vigore del P.A.T. (Processo Amministrativo Telematico) partito il 1° gennaio 2017, ed il regime transitorio per i ricorsi depositati antecedentemente.
Obiettivi del Corso
Come noto, il processo amministrativo è caratterizzato da una serie di peculiarità normative e di prassi che - se non adeguatamente conosciute – possono comportare rischi di inammissibilità, decadenze e preclusioni.
Il Corso assicura un elevato grado di specializzazione tecnica ai legali che operano in questo specifico ambito: difensori dei privati e difensori, di regola resistenti, delle Amministrazioni pubbliche.
E’ inoltre consigliato anche ai funzionari pubblici interessati a conoscere gli effetti del contenzioso sulla propria attività amministrativa:
- dal punto di vista pre–processuale, cautelare e di merito;
- dal punto di vista degli adempimenti richiesti, anche a seguito dell’innovativo principio della specifica contestazione dei fatti (art. 64) e del nuovo regime dell’onere della prova.
Metodologia didattica
Il Corso svolge un’analisi sistematica della disciplina processuale, interpretata alla luce dei più significativi orientamenti giurisprudenziali, con particolare riferimento alle decisioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato in materia di azioni proponibili, competenza e giurisdizione, termini processuali, riti speciali e questioni di rito transitorie.
Gli aspetti processuali saranno affrontati anche attraverso l’esame di casi pratici proposti dal docente o segnalati dai partecipanti: questo consentirà di approfondire, dal punto di vista del processo, anche numerose questioni sostanziali.
Inoltre, grande attenzione sarà riservata alle problematiche risarcitorie, caratterizzate da un innovativo regime processuale sulle quali interferiscono, in determinati ambiti (tra cui contratti pubblici ed espropri), normative comunitarie e sovranazionali che completano il quadro normativo della materia.