Sono trascorsi ormai 12 anni dall’approvazione del Codice del processo amministrativo, un provvedimento che ha avuto il pregio di unificare, chiarire e coordinare le norme processuali davanti al Giudice Amministrativo.
La prima fase attuativa ha permesso di individuare alcuni aspetti meritevoli di interventi correttivi: per questo motivo il Governo ha approvato due appositi Decreti, l’ultimo dei quali – il Decreto Legislativo n. 160/2012 - contiene importanti modifiche alla disciplina del processo, con un sostanziale aumento degli oneri per l’attività difensiva (dei ricorrenti e dell’Amministrazione).
In particolare:
- il regime della competenza territoriale del TAR adito, con la fissazione di limiti temporali alla possibilità per le parti di proporre la relativa eccezione, allo scopo di evitare che si ponga la questione di rito dell’incompetenza dopo anni di pendenza del relativo giudizio instaurato;
- la tecnica di redazione del ricorso, da articolarsi sulla base di specifici motivi, a pena di inammissibilità e preclusioni, di cui i difensori dei ricorrenti e delle parti resistenti dovranno tener conto.
Bisogna poi valutare il quadro normativo processuale nella sua concreta applicazione giurisprudenziale, alla luce delle numerose pronunce dei TAR e del Consiglio di Stato.
Inoltre, saranno analizzati gli ultimi orientamenti interpretativi della Corte di Giustizia europea sugli aspetti di tutela processuale e, in particolare, sul rapporto tra ricorso principale ed incidentale in materia di appalti (di rilevante importanza anche a seguito dell’abrogazione del rito super- speciale), che si pongono in contrasto con le posizioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nonché sui termini di impugnativa degli atti di gara. Analogamente, si commenteranno altre importanti questioni sulle quali si è espressa la Corte di Giustizia europea come, ad esempio, la legittimazione ad impugnare gli atti di gara per l’affidamento di contratti pubblici davanti al TAR.
Saranno altresì affrontate alcune questioni che hanno visto l’intervento della Corte di Giustizia europea, della Corte Costituzionale nonché dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato in materia di proroghe delle concessioni demaniali marittime.
Meritevole di analogo approfondimento è il contributo chiarificatore fornito dalla Corte di Cassazione sul riparto tra Giudice amministrativo e Giudice ordinario in materia di risarcimento danni cagionati dalla P.A., di declaratoria di inefficacia del contratto e sul riparto di giurisdizione delle domande risarcitorie conseguenti agli illegittimi provvedimenti ampliativi rilasciati dalla P.A.
Infine, è opportuno analizzare:
- le ulteriori pronunce con le quali la Corte di Cassazione ha ritenuto di poter sindacare le decisioni erronee del Consiglio di Stato sull’applicazione del Codice. Tali sentenze, estremamente utili per interpretare le norme del processo amministrativo, hanno affrontato diverse questioni, tra cui il riparto di giurisdizione per la responsabilità precontrattuale della P.A. e dell’offerente verso la P.A., nonché quelle del danno da provvedimento favorevole;
- le principali questioni, affrontate dalla giurisprudenza, in ordine al mancato rispetto delle disposizioni connesse all’entrata in vigore del P.A.T. (Processo Amministrativo Telematico) partito il 1° gennaio 2017, ed il regime transitorio per i ricorsi depositati antecedentemente;
- le recenti aperture del Giudice amministrativo e della Cassazione che hanno ampliato i poteri giurisdizionali diretti a sindacare l’operato della P.A.;
- i criteri risarcitori in materia di appalti pubblici;
i principi che regolano il giudizio di ottemperanza (Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, sentenza 25 maggio 2021, n. 8).
Obiettivi del corso
Come noto, il processo amministrativo è caratterizzato da peculiarità normative e di prassi che - se non adeguatamente conosciute – possono comportare rischi di inammissibilità, decadenze e preclusioni.
Il Corso assicura un elevato grado di specializzazione tecnica ai legali che operano in questo specifico ambito: difensori dei privati e difensori, di regola resistenti, delle Amministrazioni pubbliche.
E’ inoltre consigliato anche ai funzionari pubblici interessati a conoscere gli effetti del contenzioso sulla propria attività amministrativa:
- dal punto di vista pre–processuale, cautelare e di merito;
- dal punto di vista degli adempimenti richiesti, in relazione all’innovativo principio della specifica contestazione dei fatti (art. 64), al nuovo regime dell’onere della prova e alla recente disciplina emergenziale Covid 19 (discussione da “remoto”).
Struttura e calendario del corso
Il Corso si articola in quattro unità didattiche della durata singola di 4 ore, dedicate all’analisi delle norme processuali.
In linea di massima si seguirà l’ordine previsto dal Codice, avendo cura di evidenziare al contempo i collegamenti tra i vari istituti e i rinvii (espliciti o impliciti) che i riti speciali effettuano in particolari materie, in relazione alla disciplina generale del rito ordinario e alla normativa del Codice di procedura civile (quest’ultimo di fondamentale importanza in virtù del rinvio dinamico operato dall’articolo 39 del Codice).
Numero chiuso
Il corso, a numero chiuso, è riservato ad un numero massimo di 40 partecipanti.
Nota bene
Si precisa che le lezioni on-line non saranno registrate.