Lunedì 22 novembre 2021, ore 9.30-12.30 (prima parte)
Quadro introduttivo: profili essenziali
• Natura e fondamento giuridico del Testo Unico.
• Oggetto e l’ambito di applicazione del Testo Unico dopo la riforma del Titolo V della Costituzione: i problemi e le prospettive alla luce di alcune normative regionali.
• Le disposizioni generali: i principi costituzionali e non.
• Il regime transitorio tra la vecchia e la nuova disciplina e la regolamentazione dei procedimenti in corso (art. 57 del T.U.).
• L’abrogazione delle norme previgenti (art. 58 del T.U.).
Le fasi del procedimento espropriativo
L’accertamento della conformità urbanistica/edilizia dell’opera:
la fase della sottoposizione del bene al vincolo preordinato all’esproprio
• I vincoli derivanti dai piani urbanistici generali e attuativi ed il potere pianificatorio conformativo.
• La decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio.
• I vincoli derivanti da atti diversi (conferenza di servizi, accordi di programma, ecc.).
• Il progetto di opera pubblica non conforme alle previsioni di piano. Il procedimento di variante.
• La partecipazione degli interessati anche nei procedimenti di massa.
• La disciplina semplificata per i cd. “espropri sopra soglia”.
• Gli orientamenti della giurisprudenza e la distinzione tra vincoli a contenuto espropriativo e vincoli solo conformativi.
La fase della dichiarazione di pubblica utilità
• Natura, contenuto ed effetti.
• La dichiarazione di pubblica utilità e l’approvazione del progetto definitivo.
Il progetto e la dichiarazione di pubblica utilità: rapporti e criticità alla luce dell’ordinamento degli Enti Locali (D.Lgs. n. 267/2000) e della normativa sui lavori pubblici
• Il procedimento ordinario e la disciplina semplificata per i cd. “espropri sopra soglia”.
• Le operazioni planimetriche e preparatorie. Il cd. “accesso ai fondi”.
Il decreto di esproprio e la cessione volontaria: la totale alternatività dei due istituti
• Il contenuto e gli effetti del decreto di esproprio e della cessione volontaria. Analogie e differenze.
• La mancata esecuzione, entro il termine di due anni dall’emanazione, del decreto di esproprio e relative conseguenze.
Venerdì 26 novembre 2021, ore 9.30-12.30 (seconda parte)
La fase dell’occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio
• L’originaria scomparsa della “occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio” e la sua reintroduzione ad opera del D.Lgs. n. 302/2002. Il procedimento e la determinazione urgente dell’indennità.
• L’indennità di occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione: il rinvio al criterio previsto per il calcolo dell’indennità da occupazione temporanea per usi strumentali.
L’entità dell’indennità di espropriazione
• Le disposizioni generali. Il procedimento fino alla determinazione e all’offerta.
• Le “opere private di pubblica utilità”.
• L’equiparazione delle opere di edilizia residenziale pubblica e degli insediamenti produttivi alle opere pubbliche.
• L’indennità per le aree edificabili: le pronunce della Corte Costituzionale sull’art. 5 bis della Legge n. 359/1992 (sentenze n. 348 e n. 349 del 2007), le successive disposizioni della Legge Finanziaria 2008 e l’ulteriore sentenza della Corte Costituzionale n. 181/2011.
• L’indennità per le aree non edificabili (agricole e non). L’incostituzionalità del valore agricolo medio: conseguenze operative. Il regime delle indennità aggiuntive.
• L’indennità per gli edifici e le cd. “utilizzazioni intermedie”.
• Il regime fiscale. In particolare, l’omessa dichiarazione ICI.
• Gli orientamenti della Corte di Cassazione in merito alla quantificazione dell’indennità per la realizzazione dei programmi di edilizia economica e popolare.
L’utilizzazione di un bene per scopi di interesse pubblico, in assenza del valido provvedimento ablatorio
• Le figure, di creazione giurisprudenziale, dell’occupazione acquisitiva e dell’occupazione usurpativa. Il loro superamento a seguito della giurisprudenza comunitaria e della Corte di Cassazione a Sezioni Unite. Conseguenze. La tutela reale, la tutela risarcitoria ed il regime della prescrizione.
• Cenni sull’atto di acquisizione di cui all’art. 43 del T.U. e sulla relativa declaratoria di illegittimità costituzionale (sentenza n. 293/2010): le soluzioni proposte dalla giurisprudenza.
• I principi affermati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ed il nuovo articolo 42bis che ha reintrodotto, con significative modifiche, l’acquisizione coattiva sanante. Gli orientamenti giurisprudenziali.
• Il risarcimento del danno, anche non patrimoniale, ed il maggior costo rispetto a quanto dovuto a titolo di indennità di esproprio.
• Il procedimento, la motivazione, la competenza all’adozione del provvedimento e gli effetti.
• L’applicazione ai fatti anteriori alla sua entrata in vigore e la rilevanza di un precedente provvedimento di acquisizione successivamente ritirato o annullato.
• La mancata riproposizione del terzo comma del precedente art. 43 e la pendenza del giudizio sull’impugnativa degli atti del procedimento espropriativo.
• La giurisdizione del Giudice ordinario sulla determinazione dell’indennità ex art 42 bis del DPR n. 327/2001
• La cosiddetta “usucapione pubblica” e le relative problematiche.
Il riparto di giurisdizione in materia espropriativa: profili essenziali
L’occupazione temporanea per usi strumentali
• Contenuto ed effetti; il procedimento; l’indennità.